Il 30 novembre, giorno di Sant’Andrea, ho deciso di fare una visita speciale a mio nipote Andrea. Era una sorpresa, un gesto semplice ma carico di significato. La sua gioia nel vedermi mi ha scaldato il cuore, ricordandomi quanto sia importante dedicare del tempo alle persone care, lontano dalle distrazioni dei social media.
Dopo pranzo, mentre tornavo a casa, sentivo il bisogno di un momento di solitudine. Pensavo di fermarmi in un luogo tranquillo per riflettere, ma il cielo si è messo a piovigginare, costringendomi a rientrare. Una volta a casa, ho trascorso un po’ di tempo con mia Madre. La nostra conversazione, partita da un’analisi della televisione italiana del passato, si è trasformata in un viaggio nella sua memoria, rivelando un capitolo della sua vita che non conoscevo.
A soli 12 anni,  lasciò il suo paese natale per trasferirsi a Napoli, nel quartiere Vomero. E’ stata in quel quartiere per qualche anno poi si è trasferita nel quartiere dove vive tuttora. Era il 14 dicembre 1966, un giorno che ricorda nitidamente, poiché coincide con la festa di Sant’Aniello. Quella data, inoltre, era legata al commendatore, il nonno della famiglia presso cui lavorava come ragazza alla pari. Si chiamava Aniello, un nome che, insieme alla data, è rimasto impresso nella memoria di mia Madre.
Un Filo Invisibile che Unisce
Il 14 dicembre è una data che mi accompagna da sempre. Prima ancora di conoscere questa storia di mia Madre, sentivo che aveva un significato speciale. Di recente, quella data è tornata a farmi visita proprio oggi nel foglietto della Messa di domenica 1 dicembre, c’era un riferimento al 14 dicembre 2022. Poi, entrando in auto, ho mostrato a mia madre il mio tesserino H per disabili, che scade proprio il 14 dicembre 2025. Ma con questa data ho molti aneddoti da raccontare.
Questi momenti non possono essere semplici coincidenze. C’è un filo invisibile che unisce eventi, date e persone, come se tutto fosse parte di un disegno più grande.
Coincidenze o Segnali?
Anche sul mio cellulare, continuano ad apparire immagini di “Twilight” con Bella Swan. Mi chiedo se siano solo casualità o segnali che l’universo cerca di mandarmi. Carl Jung chiamava queste connessioni “sincronicità ”: eventi apparentemente scollegati che assumono un significato profondo per chi li vive.
E niente, il giorno prima, senza i social e con un po’ di tempo libero, mi è venuto spontaneo scrivere questa poesia in inglese. Forse proprio perché mancava quel flusso costante di stimoli digitali, ho trovato uno spazio per esprimere qualcosa di più personale e vero.
A Caption from the Heart
It was just a caption on a screen,
a flash, a few words,
but in those lines, there was heaven,
“Be Grateful through faith.”
It wasn’t a coincidence; it was a sign,
it was her, the woman I love.
Her words were like an echo,
speaking softly to my heart.
Grateful for every heartbeat,
grateful for every step.
My life is a tapestry of Love,
even where pain resides.
I found her, my gift,
and I found myself, through Faith.
I don’t settle for just anyone,
because I know Love has a face,
and that face is hers.
Questa giornata, trascorsa senza social, mi ha regalato una connessione più profonda con le persone e con me stesso. Ho riscoperto il valore delle conversazioni autentiche, come quella con mia Madre, e la bellezza di momenti che sembrano ordinari ma che racchiudono storie straordinarie.
Nulla accade per caso. Ogni data, ogni ricordo, ogni coincidenza ha un significato, se solo ci fermiamo ad ascoltare. Rinunciare ai social non è una perdita, ma un’opportunità per riscoprire il mondo reale e le connessioni che ci legano, visibili e invisibili.
Forse, alla fine, queste coincidenze non sono altro che il linguaggio silenzioso dell’universo.