Nella quiete della mia camera, tra le mura consunte da memorie e sogni infranti, le immagini di “Twilight” hanno danzato davanti ai miei occhi. Bella, nella sua forza silenziosa, si pone tra Edward e il sole, salvandolo dalla disperazione e dallo sbiadire nell’eternità. Un gesto che parla di un Amore così potente da interrompere il corso di un destino già scritto.
La scena ha risvegliato in me il desiderio di un legame che possiede la forza di salvare, di redimere, di cambiare il corso degli eventi. Questa immagine di salvezza ha riecheggiato nella colonna sonora della mia giornata: le canzoni di Jim Morrison, che in passato mi avevano accompagnato nei giorni di ricerca febbrile di un Amore che potesse essere al tempo stesso rifugio e rivoluzione.
Oggi, quelle stesse canzoni hanno suonato con un’intonazione diversa. Le ho ascoltate mentre riflettevo sulla natura effimera dell’Amore nei tempi moderni, sulla fedeltà spesso non sentita, sui sentimenti proclamati ad alta voce ma traditi in silenzio. E in quel momento, ho sentito il bisogno di guardare oltre, di indagare la possibilità che esista ancora un Amore puro e fedele, uno che possa ancora emergere spontaneamente nella mia vita.
Ho sentito il desiderio di proteggere la mia ricerca di un Amore autentico dall’essere soffocata dalla cinica realtà che troppo spesso si presenta davanti a me. Ma in questa serata di riflessione e musica, ho iniziato a considerare se sia giusto per me continuare questa incessante caccia, o se sia il momento di lasciare che il destino prenda il sopravvento, che l’Amore trovi la via verso di me senza che lo inseguo.
Forse, il lasciare che la vita faccia il suo corso senza la mia ricerca attiva potrebbe aprire una porta che finora mi è rimasta celata. Forse, è arrivato il momento di posare lo scudo, e lasciare che il sole rischiari o dissolva quello che sarà, senza più temere l’esposizione al rischio di un cuore infranto.
In quest’angolo di mondo, mentre le ultime note di Morrison si dissolvono nell’aria della notte, ho deciso di permettere al destino di guidarmi. Di tenere viva la speranza, ma non più come un cacciatore che bracca la sua preda, bensì come chi sa che l’Amore, se è destinato, arriverà con la stessa forza salvifica mostrata da Bella.
Perché in fondo, nonostante tutto, continua a pulsare dentro di me la convinzione che esista un Amore grande, un Amore unico e immortale, oltre ogni confine dell’umana concezione. E forse, concedendo al destino la libertà di agire, sto aprendo la mia anima all’incontro più vero e atteso.