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Ti penso ma non ti cerco di Charles Bukowski

In questa breve ma intensa opera esprime sentimenti di solitudine e rimpianto, caratteristici della sua poetica.

La poesia, con il suo classico linguaggio semplice ma profondo, riflette sul desiderio di qualcuno che nonostante pensi intensamente a un’altra persona, decide di non cercarla. Questo atteggiamento può derivare da vari motivi: paura del rifiuto, desiderio di proteggere se stessi da ulteriori delusioni o semplicemente dalla consapevolezza che la ricerca potrebbe non portare alla felicità desiderata.

La bellezza delle poesie di Bukowski risiede nella loro capacità di comunicare emozioni universali attraverso parole sincere e senza artifici. In questa, Bukowski ci regala una riflessione sulle complessità delle relazioni umane e sulla difficoltà di navigare tra desideri contrastanti e incertezze interiori.

Ma questa poesia può essere interpretata anche come un inno all’amore puro e profondo, che trascende la necessità della presenza fisica della persona amata. In questo contesto, il pensiero dell’altro diventa sufficiente per nutrire e mantenere viva la relazione.

Una sorta di amore spirituale o metafisico, dove il legame tra due persone va al di là delle convenzioni sociali o delle esigenze materiali. È un amore che si basa sull’essenza stessa del sentimento, libero da condizionamenti esterni o da aspettative.

Nel contesto delle opere di Bukowski, dove spesso emergono temi di solitudine e alienazione, questa interpretazione potrebbe offrire un contrasto interessante, suggerendo che anche in un mondo dominato dall’isolamento e dal disincanto, l’amore autentico può ancora trovare spazio e significato profondo attraverso il semplice atto di pensare alla persona amata.

Ed io ti penso, ma non ti cerco

Non ho smesso di pensarti,
vorrei tanto dirtelo.
Vorrei scriverti che mi piacerebbe tornare,
che mi manchi
e che ti penso.
Ma non ti cerco.
Non ti scrivo neppure ciao.
Non so come stai.
E mi manca saperlo.
Hai progetti?
Hai sorriso oggi?
Cos’hai sognato?
Esci?
Dove vai?
Hai dei sogni?
Hai mangiato?
Mi piacerebbe riuscire a cercarti.
Ma non ne ho la forza.
E neanche tu ne hai.
Ed allora restiamo ad aspettarci invano.
E pensiamoci.
E ricordami.
E ricordati che ti penso,
che non lo sai ma ti vivo ogni giorno,
che scrivo di te.
E ricordati che cercare e pensare son due cose diverse.
Ed io ti penso
ma non ti cerco.

– Charles Bukowski

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