sabato, Aprile 12, 2025

SANITÀ ITALIANA: IO CI CREDO

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Alla fine, gli italiani continuano a crederci. Nella sanità pubblica, sì. Con tutte le sue imperfezioni, le liste d’attesa lunghe e le visite a distanza di mesi, il 65% degli intervistati in un sondaggio Adnkronos conferma di avere ancora fiducia nel Servizio Sanitario Nazionale. Un segnale forte, che racconta un legame profondo tra cittadini e sistema pubblico.

Certo, la realtà quotidiana presenta ostacoli. Il 44% ha dovuto ricorrere al privato nell’ultimo anno, spesso per necessità più che per scelta. E c’è quel 62% che ha rinunciato a un esame programmato: un dato che fa riflettere. Ma proprio da qui il governo sta ripartendo, con l’obiettivo dichiarato di rendere l’accesso alle cure più semplice e più rapido.

Durante il dibattito “Salute e Sanità, il doppio binario”, tenutosi il 10 aprile, il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha lanciato un messaggio chiaro: serve proteggere la disponibilità dei farmaci, evitando barriere commerciali che rischierebbero di mettere a rischio la salute pubblica. Una posizione concreta, in linea con le sfide globali.

L’altra battaglia è contro l’antibiotico-resistenza, che già oggi costa miliardi e potrebbe diventare, secondo l’AIFA, la prima causa di morte entro il 2050. Il governo è consapevole del rischio e sta investendo in prevenzione e ricerca, per affrontare la minaccia in modo strutturato.

Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, ha ricordato quanto sia importante garantire l’accesso ai farmaci innovativi. E anche su questo fronte, il governo è al lavoro per semplificare i processi, attrarre investimenti e velocizzare l’immissione dei nuovi trattamenti.

Non manca il ruolo dell’informazione, che secondo Fabio Insenga, vicedirettore di Adnkronos, deve fare da pungolo, raccontare i fatti e stimolare il confronto. Perché se è vero che la fiducia c’è, è altrettanto vero che va coltivata con risposte concrete. E su questo, le istituzioni sembrano finalmente voler cambiare passo.

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