Perché i bambini dormono nel letto del Sand Creek? Bella domanda!
La storia
C’è un rumore assordante di scalpitio di cavalli che minacciosamente si avvicinano all’insediamento, svegliando dal sonno anziani, donne e bambini. Il saggio capo anziano manda una delegazione per capire cosa stesse succedendo, ottenendo come risultato che gli alberi della neve fiorissero di stelle rosse, e ancora una stella rossa per la bambina di sei anni mandata con una bandiera bianca.
Il capo del villaggio Mokatȟavataȟ non disponendo di uomini andati in caccia per bisonti, decise di erigere un palo e di collocarvi in cima la bandiera americana ricevuta in dono per gli accordi sulla gestione dei territori. Ordinò a tutti di radunarsi sotto quella bandiera, simbolo di pace.
Siamo nel 29 novembre 1864 trattasi della battaglia di Sand Creek.
La poesia
Dal racconto di un bambino, possiamo vedere attraverso i suoi occhi ciò che avvenne [^1].
Si sono presi i nostri cuori sotto una coperta scura
sotto una luna morta piccola dormivamo senza paura[^2]
fu un generale di vent’anni, occhi turchini e giacca uguale
fu un generale di vent’anni, figlio di un temporale[^3]
c’è un dollaro d’argento sul fondo del Sand Creek[^4]
I nostri guerrieri troppo lontani sulla pista del bisonte
e quella musica distante diventò sempre più forte
chiusi gli occhi per tre volte, mi ritrovai ancora lì
chiesi a mio nonno: E’ solo un sogno?, mio nonno disse Sì[^5]
a volte i pesci cantano nel letto del Sand Creek
Sognai talmente forte che mi uscì il sangue dal naso
il lampo in un orecchio, nell’altro il paradiso[^6]
le lacrime più piccole, le lacrime più grosse
quando l’albero della neve fiorì di stelle rosse
ora i bambini dormono nel letto del Sand Creek
Quando il sole alzò la testa sulle spalle della notte
c’erano solo cani e fumo e tende capovolte
tirai una freccia al cielo per farlo respirare
tirai una freccia al vento per farlo sanguinare
la terza freccia cercala sul fondo del Sand Creek[^7]
Si son presi i nostri cuori sotto una coperta scura
sotto una luna morta piccola dormivamo senza paura
fu un generale di vent’anni, occhi turchini e giacca uguale
fu un generale di vent’anni, figlio di un temporale
ora i bambini dormono nel letto del Sand Creek
Fabrizio De André – Fiume sand creek (Live), per maggiori dettagli Massacro di Sand Creek.
27 aprile 2007
Il 27 aprile 2007, il luogo del massacro fu proclamato parco nazionale storico degli Stati Uniti con il nome di Sand Creek Massacre National Historic Site, sotto la protezione del National Park Service. Mary A. Bomar ha dichiarato: “La storia di questa grande nazione non è completa senza una comprensione e un rispetto per le tragedie che influenzano la nostra coscienza nazionale”. Ha aggiunto che si spera che, visitando questo importante sito del parco nazionale, le persone possano imparare e ricordare le vittime dei Cheyenne e degli Arapaho settentrionali e meridionali di Sand Creek.
[^1]: Nel 1981 viene pubblicato il brano Fiume Sand Creek, scritta da Fabrizio De André insieme a Massimo Bubbola. La canzone ricorda il massacro di Sand Creek, avvenuto durante le famose guerre indiane.
[^2]: Nel villaggio si dormiva tranquillamente, senza paura, poiché erano stati presi accordi di pace, regnava la serenità.
[^3]: L’attacco fu condotto da 700 soldati della milizia statale, sotto il comando del colonnello John Chivington, a quell’epoca egli aveva 43 anni; pertanto, è probabile che il generale di vent’anni si riferisse a George Armstrong Custer, ufficiale dell’esercito statunitense e comandante del 7° Reggimento di cavalleria. Il 27 novembre 1868, Custer fu protagonista di un massacro simile a quello di Sand Creek, noto come il massacro del Washita, durante il quale attaccò un accampamento Cheyenne.
[^4]: Gli interessi economici e l’avidità dei bianchi nella conquista dell’Ovest si manifestarono in modo evidente, soprattutto con l’esplosione della corsa all’oro nel Colorado, che ebbe inizio proprio in quegli anni. Questo fervore per l’oro non solo attirò migliaia di cercatori, ma contribuì anche a intensificare le tensioni con le popolazioni locali, portando a conflitti e a una crescente appropriazione delle terre.
[^5]: Questa dinamica mette in luce un legame profondo tra le due generazioni, in cui la saggezza e l’esperienza del nonno offrono conforto e sicurezza al giovane, anche nei momenti più bui.
[^6]: Il bambino crede di aver sognato così intensamente da far uscire il sangue dal naso. Il racconto, pur nella sua delicatezza, non descrive il sangue dei compagni ma, si trasforma in alberi di neve fioriti di stelle rosse. Questa metamorfosi poetica riflette la capacità del bambino di trasformare il dolore in bellezza, creando un contrasto tra la realtà tragica e la sua visione innocente.
[^7]: Arrivata la luce, e scomparsi i soldati, il bambino può vedere la distruzione della sua casa: solo cani, fumo e tende capovolte. Niente più, ormai. Ma la prima cosa a cui pensa è il Sole: tenta così di dissolvere le nuvole e il fumo per permettere alla luce di penetrare e salvare la sua famiglia. Tira una freccia. Ne tira una seconda al vento: il Sole deve sanguinare, deve essere punito, Perché? Perché il Sole ha permesso tutto questo? Perché non ha fermato quei soldati? Ma sono solo frecce: non possono nulla. La terza freccia, l’anima di quegli indiani, è ormai sul fondo del fiume.
[^8]: Immagine Sand creek 1985.jpg licenza CC BY-SA 3.0.