domenica, Marzo 9, 2025

NAPOLI-INTER 1-1, IL MIO VIAGGIO NELLA PARTITA

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Ho comprato il biglietto per Napoli-Inter. Curva B, anello inferiore. Praticamente non si vede niente. Ma torno a rivedere il Napoli, la mia vita, la mia ragione.

Poi il Napoli perde a Como. Vabene. Siamo a meno uno. Nulla è perduto, anzi, non dovevamo neanche stare là. Però non ce la faccio. Non voglio vederla. Sto troppo nervoso. Rispondo male a tutti, pure a chi non c’entra niente.

Vado o non vado? La Margherita mi guarda, dice qualcosa, ma la matassa resta ingarbugliata. Vado a dormire. Mi sveglio alle quattro. Uanem, è tardi. Non ci vado.

Però devo deciderlo io. Non trovo la tessera e non posso andarci. Ed è diverso.

La trovo. E non ci vado. Mi innervosisco. E ci vado. Poi scopro pure che l’Atalanta ha pareggiato.

Scendo a piedi. La partita è già cominciata.

Me la sento per radio. È piovuto, il marciapiede è bagnato. Fa freddo. Non ci voleva.

Cammino con calma, non vado di fretta. Quando arrivo, arrivo. Il Napoli si è ripreso, sta giocando bene.

Arrivo a via Caravaggio, c’è un fallo di McTominay su Dumfries, ma niente rigore. Faccio una foto al panorama con lo stadio. Rimetto la partita.

Ha segnato l’Inter. Stiamo a meno quattro. Non abbiamo demeritato. Però allo stadio non ci vado. Torno indietro. Non ce la faccio.

Me ne vado da mia moglie e mio figlio, che stanno in giro per il Vomero. Cerco di stare lontano dagli altri, non voglio sentire niente. Finisce il primo tempo.

La ripresa comincia mentre sono in metro. C’è un tipo che guarda la partita. Non voglio vedere. Metto una playlist di Bob Dylan.

Arrivo a Piazza Medaglie d’Oro. Decidiamo di tornare a casa. Sento delle urla. Niente.

Camminiamo per via Tino da Camaino. A un certo punto, urla convinte.

Ha pareggiato il Napoli.

Ha segnato Billing.

Lo sapevo solo io.

Andiamo al pub. Mi sento più leggero. C’è da aspettare. Il Napoli sta per segnare. Doppio miracolo.

Finisce la partita.

Applausi.

Buon pareggio.

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