Alle 22:46, al Maradona, si può tirare il fiato. Ma appena un po’. Il Napoli batte il Milan 2-1 al termine di un match teso, intenso, con un finale da cardiopalma che avrebbe fatto impazzire anche il più calmo dei santi. Vince il Napoli, e questo è ciò che conta. Resta a -3 dall’Inter, mette pressione, manda segnali. Ma quanta fatica.
Si sblocca subito, al 2’: lancio perfetto di Di Lorenzo e Politano, che oggi festeggia 50 partecipazioni al gol in maglia azzurra, scarica il mancino alle spalle di Maignan. Napoli in vantaggio e già padroni del campo.
Al 19’ il raddoppio: Buongiorno recupera alto, Gilmour inventa, Lukaku batte Maignan con un destro schiacciato che lo scavalca. È il gol numero 400 della sua carriera. Chapeau.
Il Milan barcolla, Conceiçao manda subito a scaldare mezza panchina. Pulisic spreca davanti a Meret (35’) dopo un errore sanguinoso di Gilmour, ma la reazione rossonera resta sterile fino all’intervallo.
Nella ripresa Leao sale in cattedra, ma la partita la gira Meret: al 69’ para un rigore a Gimenez dopo un fallo ingenuo di Billing su Theo. È l’episodio che poteva riaprire tutto, ma il Napoli regge.
Conte comincia a cambiare: fuori Anguissa e Lobotka, poi Lukaku, Neres e Politano. Ma al minuto 83 arriva il brivido: Leao-Theo-Jovic e il Milan accorcia. Da lì è assedio. E agonia.
Nel recupero succede di tutto: sale pure Maignan, e il Maradona trema. Ma al 95’, finalmente, può esplodere: vince il Napoli!
Nota a margine: giallo a Conte, che salterà la trasferta di Bologna. Ma oggi, più che un tecnico squalificato, serviva una squadra viva. E viva lo è stata.
Il Napoli non domina, non incanta come qualche mese fa, ma adesso è concreto, affamato, duro a morire. E soprattutto: ancora in corsa. A -3.