Il Fentanyl, un potente oppioide sintetico, ha introdotto una crisi da abuso di sostanze multiple, come rileva l’autore principale dello studio, Joseph Friedman. Questo significa che le persone spesso mischiano il Fentanyl con altre droghe, come gli stimolanti, creando un cocktail letale che sfida anche le risposte degli antidoti.
Il mix di Fentanyl con altre sostanze può rendere inefficace persino il naloxone, l’antidoto per le overdose da oppioidi.
Questa epidemia silenziosa ha colpito duramente le comunità americane, causando un numero sempre crescente di vittime. Le autorità sanitarie e i servizi di emergenza stanno facendo del loro meglio per contrastare questa emergenza, ma la battaglia è ardua e richiede azioni coordinate a livello nazionale e internazionale.
Sebbene l’Italia non sia attualmente in una situazione di emergenza come quella degli Stati Uniti, il governo ha rilevato un crescente utilizzo del Fentanyl nel paese, sostituendo progressivamente l’eroina a causa del suo basso costo e della facilità con cui è reperibile. Già nel 2020, con un decreto del 30 giugno, il Fentanyl e i suoi derivati sono stati inseriti nella tabella I delle sostanze stupefacenti e psicotrope, nell’ottica di contrastarne produzione e diffusione. Questa sostanza, nota per la sua immediata capacità di causare dipendenza, può reagire in modo letale se mischiata con altri farmaci o assunta in quantità superiori ai 2 milligrammi, anche nelle dosi minime utilizzate in ambito medico.
Quattro anni dopo l’emanazione di questo decreto il governo ha presentato il Piano Nazionale di Prevenzione contro l’Abuso di Fentanyl e Altri Oppioidi Sintetici. L’obiettivo di questo piano è di anticipare l’insorgere di una crisi legata al consumo di questa sostanza attraverso azioni di prevenzione e contrasto.
Le misure di prevenzione si concentreranno sul rafforzamento del monitoraggio e del controllo della distribuzione e della somministrazione del Fentanyl, allo scopo di prevenirne l’utilizzo non terapeutico. Saranno inoltre potenziate le misure di sicurezza nei luoghi di stoccaggio per prevenire furti e accessi non autorizzati. È previsto anche un programma di formazione per il personale sanitario, al fine di educare sul riconoscimento dell’overdose da Fentanyl, sulla gestione degli effetti e sull’uso degli antidoti.
Le misure di contrasto si concentreranno invece sulla definizione di procedure operative volte a contenere il fenomeno e sulla diffusione di campagne informative sui pericoli connessi al consumo di Fentanyl. Inoltre, verrà promossa la distribuzione di Naloxone, un antidoto meno pericoloso, nelle comunità terapeutiche, nelle ambulanze e tra le forze dell’ordine. Con queste azioni, l’Italia si colloca tra i primi paesi dell’Unione Europea ad adottare una strategia di contrasto al Fentanyl, nella speranza di proteggere la salute e il benessere dei suoi cittadini.