Ci sono frasi che feriscono e altre che risultano inutili, ma in entrambi i casi lasciano segni profondi. In una relazione, ogni parola detta o non detta assume un peso significativo. A volte, ciò che pronunciamo con leggerezza può innescare conseguenze difficili da sanare. Immagina di dire a chi ti corteggia che le sue attenzioni ti fanno paura. Questo porterà inevitabilmente l’altra persona a trattenersi, a non essere più se stessa, a vivere con il “freno a mano tirato”. Non è questione di mancanza di coraggio, ma di paura di ferire ancora.
Nonostante questo, la riflessione non è direttamente collegata alla canzone “Mai per sempre” di Geolier, ma è stata la prima cosa che mi è venuta in mente ascoltando il brano, quando ha parlato di parole che possono cambiare il corso di una relazione o di una potenziale storia d’amore. Alla fine, però, solo il tempo sarà capace di mostrarci se quell’Amore potrà davvero sbocciare e durare. E qui emerge un collegamento profondo con il titolo dell’album, Dio lo sa atto II. Come a ricordarci che c’è qualcosa di più grande delle nostre paure e delle nostre parole, qualcosa che guida i nostri destini e le nostre relazioni.
Tuttavia, la canzone “Mai per sempre” di Geolier non affronta esattamente queste dinamiche, ma si immerge in un altro tipo di vulnerabilità. Il brano, contenuto nell’album Dio lo sa – Atto II, parla delle cicatrici emotive che restano indelebili e delle relazioni che, pur segnando profondamente, non riescono a trovare una stabilità duratura.
“Mai per sempre” è un brano che esplora la precarietà delle relazioni umane e l’impossibilità di trattenere per sempre qualcosa che desideriamo. Geolier mette in luce il contrasto tra il desiderio di eternità e la consapevolezza della natura effimera di ogni legame.
Quando dice: “Certe cose nun me dicere mai cchiù, pecchè parole nun ce servono a sta bbuon”, l’artista sottolinea l’inutilità di alcune parole in situazioni di conflitto o sofferenza. Spesso, ciò che viene detto non ha il potere di ricucire una ferita; al contrario, può riaprirla o peggiorarla.
Frasi come “Io teng’ sul na ferita ca si tu, che nun se chiure maje” mostrano un dolore radicato, che si mescola al bisogno di andare avanti nonostante tutto.
Il rapper utilizza immagini poetiche e metafore potenti per trasmettere emozioni universali, rendendo il brano accessibile e toccante. La produzione, curata da DRD, accentua l’intensità emotiva, mescolando sonorità melodiche a influenze urban.
Il lancio del singolo, avvenuto il 20 novembre 2024, segna un momento speciale per Geolier, che quest’anno ha consolidato la sua posizione nella scena musicale italiana. Durante uno speciale live streaming con Amadeus, il rapper ha ripercorso le tappe di un anno straordinario, culminato con l’uscita dell’album Dio lo sa , già triplo disco di platino. Tra le tracce, oltre a “Mai per sempre”, spiccano collaborazioni con artisti del calibro di Rose Villain e i Cosang.
Con “Mai per sempre”, Geolier ci ricorda che alcune ferite rimangono aperte, ma ciò non significa che dobbiamo smettere di amare o di lottare. La forza del brano sta nella sua capacità di parlare a ciascuno di noi in modo diverso, mostrando la grandezza della scrittura artistica dell’autore. Una canzone che non offre risposte definitive, ma ci invita a riflettere sulla fragilità e sulla bellezza della condizione umana.
Questo brano non parla solo di relazioni o dolori personali, ma della resilienza e della capacità di affrontare le difficoltà con autenticità, temi che Geolier affronta con una profondità rara nella scena musicale contemporanea.