Negli ultimi anni, ho notato una tendenza personale: mentre mi avvicino o mi allontano dalla metà di dicembre, sperimento un blocco creativo. È come se, in questo mese che amo tanto, perdessi una parte di me, una sorta di essenza che alimenta il mio spirito creativo. Dicembre diventa un mese di silenzio interiore, un tempo in cui le parole fuggono e le idee si celano nell’ombra.
Questo periodo di calma forzata mi ha spinto a mettere temporaneamente in secondo piano alcuni progetti, come il progetto SCLINK. Questa pausa mi offre l’opportunità di concentrarmi su altri aspetti importanti della vita, come la cura personale e le visite mediche. Anche le mie attività sociali si riducono, non che fossero chissà quante, riflettendo questo sentimento interno di qualcosa che manca, di un vuoto che attende di essere riempito.
Quest’anno, la mancanza di ispirazione si è manifestata anche nella mia routine quotidiana. Curiosamente, non ho nemmeno l’ispirazione per tagliarmi la barba, portandomi a un’esperimento inaspettato. Considerando che il tempo è natalizio, ho deciso di lasciar crescere la mia barba, trasformandomi in un Babbo Natale moderno. Sarà un modo per sfidare la routine e magari trovare ispirazione in questo atto simbolico.
In questo silenzio creativo, c’è spazio per la crescita personale e per la scoperta di nuove fonti di ispirazione, un invito a rallentare, a esplorare nuovi orizzonti, e a ricaricarsi.
Mentre Dicembre può essere un periodo di sfida per la mia creatività , è anche un momento per riconnettermi con me stesso e riscoprire le gioie semplici della vita. È un promemoria che, anche nei momenti di tranquillità , la creatività non è perduta; è semplicemente in attesa, pronta a sbocciare nuovamente quando il tempo è giusto.