martedì, Dicembre 3, 2024

homo sedutus: inattività in aumento

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Il mondo si muove troppo poco. A lanciare l’allarme è l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che in un recente rapporto ha rivelato un dato preoccupante: quasi un terzo degli adulti nel mondo, circa 1,8 miliardi di persone, rischia di sviluppare malattie croniche entro il 2022 a causa di una insufficiente attività fisica. Le cifre, pubblicate su “The Lancet Global Health”, evidenziano un aumento significativo dell’inattività fisica negli ultimi anni, con un incremento di cinque punti percentuali dal 2010 al 2022.Se questa tendenza dovesse continuare, l’OMS prevede che entro il 2030 la percentuale di adulti sedentari potrebbe toccare il 35%, un distacco significativo dall’obiettivo globale di ridurre l’inattività fisica entro lo stesso anno.

Non c’è solo una questione di numeri, ma di salute reale e tangibile. La mancanza di movimento fisico rappresenta un rischio notevole per lo sviluppo di diverse malattie croniche, tra cui:

  • Malattie cardiovascolari: infarto e ictus
  • Diabete di tipo 2
  • Demenza
  • Tumori: cancro al seno e al colon

Come arginare questo fenomeno? L’OMS ha le idee chiare: ogni adulto dovrebbe svolgere almeno 150 minuti di attività fisica moderata a settimana, oppure 75 minuti di attività fisica vigorosa, o una combinazione delle due. Non si tratta di diventare atleti, ma di recuperare quel movimento quotidiano che la modernità ha eroso.

La situazione in Italia rispecchia quella globale, con dati che parlano di un 28% di adulti sedentari, con picchi che toccano il 50% in alcune regioni come la Campania. Un quadro che richiede interventi mirati e immediati per invertire la rotta.

Promuovere stili di vita più attivi è essenziale per prevenire le malattie croniche e migliorare il benessere generale della popolazione. Ogni passo conta, ogni movimento è una scelta verso un futuro più sano. Non è solo una questione di salute, ma di qualità della vita. E in questo contesto, non possiamo permetterci di restare fermi.

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