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farmaci innovativi e lentezza burocratica

Se da un lato possiamo dire che in Italia i nuovi farmaci contro il cancro arrivano prima rispetto alla media europea – 14 mesi contro i 18 della media UE – dall’altro dobbiamo fare i conti con una realtà che suona come una beffa per chi lotta quotidianamente contro la malattia. Le buone notizie sono che i tempi sono migliorati rispetto a dieci anni fa, quando servivano più di due anni. Ma in Italia resta un problema gigantesco: la burocrazia, o meglio, i Prontuari Terapeutici Regionali.

Dodici Regioni italiane continuano a mantenere questi Prontuari, elenchi locali di farmaci prescrivibili dagli specialisti. Si tratta di un gradino in più che allunga un iter già di per sé complicato. E non stiamo parlando di una formalità. Ogni giorno in più che un farmaco innovativo rimane bloccato dietro la burocrazia è un giorno perso per chi ha bisogno di quella terapia per sopravvivere. La proposta degli oncologi è semplice e diretta: abolire questi Prontuari, come già avviene in altre Regioni, e consentire un accesso immediato ai farmaci oncologici salvavita, subito dopo la loro approvazione a livello nazionale.

Il vero paradosso di questa situazione è che viviamo in un Paese che, sebbene sia fra i migliori in Europa per la sopravvivenza al cancro, continua a mantenere disparità assurde tra i pazienti, in base alla regione in cui si trovano.

La contrattazione sul prezzo è un passaggio obbligato e complesso. Ma è difficile accettare che, dopo tutto questo, si debba affrontare la burocrazia locale che può far slittare la disponibilità di una cura per mesi.

Il problema non è solo l’accesso ai farmaci, ma anche i tempi biblici per l’approvazione degli studi clinici. Questo ritardo rende l’Italia meno competitiva rispetto ad altri Paesi.

La verità è che per molti malati di cancro il tempo è un bene che non possono permettersi di sprecare. Ogni mese in più di attesa per un farmaco può significare una vita più breve, una speranza spezzata. Eppure, nonostante i numeri parlino chiaro – dal 2007 al 2019 l’Italia ha evitato quasi 270mila morti grazie alle terapie innovative – continuiamo a inciampare sugli stessi ostacoli.

Nonostante tutti i limiti e le problematiche, abbiamo un sistema sanitario che è, a suo modo, un modello. Le cure oncologiche in Italia sono gratuite per tutti, un privilegio che non dovremmo dare per scontato. Ma se vogliamo davvero che continui a essere un modello, bisogna accelerare

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