martedì, Aprile 22, 2025

È MORTO PAPA FRANCESCO: IL PONTEFICE DELLA “CHIESA IN USCITA” SI SPEGNE NEL GIORNO DEL NATALE DI ROMA

Share

ROMA, 21 APRILE 2025 – Papa Francesco è morto questa mattina alle ore 7:35 presso Casa Santa Marta. La notizia, diffusa dal cardinale Kevin Farrell, ha suscitato commozione mondiale:

“Alle ore 7:35, il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla Casa del Padre. Con gratitudine immensa, affidiamo la sua anima alla misericordia infinita di Dio”.

La sua scomparsa avviene in una data carica di significato: il 21 aprile, Natale di Roma, giorno in cui la Città Eterna celebra la propria fondazione. Un simbolo potente per il Papa che più di ogni altro ha cercato di rinnovare la Chiesa dal cuore stesso della cristianità.

Il primo Papa gesuita e sudamericano

Jorge Mario Bergoglio nasce a Buenos Aires il 17 dicembre 1936. Dopo studi tecnici e l’ingresso nella Compagnia di Gesù, viene ordinato sacerdote nel 1969. Creato cardinale da Giovanni Paolo II nel 2001, diventa arcivescovo di Buenos Aires e riferimento per una Chiesa semplice e popolare. Il 13 marzo 2013, al quinto scrutinio del conclave, viene eletto 266º Pontefice, primo gesuita e primo Papa del continente americano.

Una Chiesa che non ha paura di uscire

Francesco ha voluto una Chiesa meno autoreferenziale e più “in uscita”: capace di andare verso le periferie geografiche ed esistenziali, di dialogare con il mondo contemporaneo, di farsi prossima ai poveri, agli ultimi, ai dimenticati. Il suo linguaggio diretto, evangelico, ha riaperto ferite e creato nuove speranze.

Il Papa della pace

Il suo pontificato è stato anche una lunga battaglia contro tutte le guerre. Da Siria a Ucraina, da Yemen a Palestina, ha sempre levato la voce:

“Ogni guerra è una sconfitta dell’umanità”.

Ha denunciato il traffico di armi, le diplomazie complici, il silenzio della politica. È stato uno degli ultimi leader mondiali a usare il linguaggio del Vangelo contro la violenza della Storia.

Un Papa nel tempo del Covid

Papa Francesco ha guidato la Chiesa durante gli anni durissimi della pandemia globale, segnando con la sua presenza e la sua voce uno dei periodi più drammatici e spiritualmente fragili del nostro tempo.

Nel silenzio irreale di Piazza San Pietro deserta e bagnata dalla pioggia, il 27 marzo 2020, Papa Francesco pronuncia una delle frasi più iconiche del suo pontificato:

“Ci siamo resi conto che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme… Siamo tutti sulla stessa barca. Nessuno si salva da solo.”

Quella sera, la sua figura solitaria di fronte al Crocifisso e all’umanità ferita dalla pandemia resterà impressa nella memoria collettiva come il simbolo di un’epoca e di un pastore che ha saputo tenere accesa la luce anche nella tempesta.

Il saluto finale e la sua eredità

Ieri, giorno di Pasqua, aveva affidato la lettura del messaggio Urbi et Orbi al cerimoniere, limitandosi a poche parole e a un giro tra i fedeli. Oggi la notizia della sua morte chiude un’epoca.

I funerali saranno celebrati nei prossimi giorni a San Pietro. Il mondo intero renderà omaggio al Papa della misericordia, della sobrietà, e della coscienza.

Una traccia che resta

Papa Francesco lascia un segno profondo: una Chiesa che guarda al futuro, che non ha paura di cambiare e che sa ancora parlare d’Amore universale.

Read more

ULTIME

Vai alla barra degli strumenti