Oggi è una data simbolica per me. È il 28, e oltre a segnare un mese dalla mia scelta di abbandonare definitivamente il gruppo Meta e i social, porta con sé un significato speciale.
Amo il giorno 28, legato a San Giuda Taddeo, patrono delle cause perse, ma anche di quelle che sembrano impossibili. Un simbolo di speranza e di forza, proprio come quella che sento dentro me.
Con la scadenza definitiva dei tempi per riattivare gli account, posso dire di essere davvero fuori dal mondo dei social. Non è la prima volta che lo faccio. Già nel 2011 decisi di cancellare i quattro profili che usavo per la politica, ognuno con i suoi 5.000 contatti, per mettere da parte quell’impegno. Ma questa volta è diverso. Questa volta non è un addio temporaneo, è una scelta radicata, fatta per difendere la mia Fede e ciò che rappresenta per me.
Devo dire che questo mese è volato. Non ho mai sentito il Natale come quest’anno, vissuto come una difesa di un Amore che mi guida ogni giorno. Un Amore che mi ha fatto riscoprire valori forse dimenticati da tanti, immersi in una società fatta di apparenza e frivolezze. Ho lasciato i like e i commenti usa e getta, e ho riscoperto il piacere delle telefonate, di un sms, di un caffè preso al volo con un amico per fare due chiacchiere sincere. È in questi momenti che vedo mio Nipote, come il mio migliore amico, che a soli 11 anni rappresenta per me la purezza e la gioia di vivere. Ogni volta che parliamo o stiamo insieme, mi ricorda ciò che davvero conta. Mi ha regalato un maglione con un Babbo Natale dagli occhialini neri, in pieno stile “Thug Life”. Da allora, non me lo sono più tolto. Tanto, lui sa bene che zio è matto!
Paradossalmente, mi sento più connesso al mondo ora, senza social, di quanto non lo fossi prima. Sì, è vero, mi sono isolato sotto molti aspetti, ma non mi pesa. È un isolamento che mi arricchisce, che mi permette di vivere le relazioni con maggiore autenticità. Anche l’impegno politico, mai del tutto abbandonato, mi mantiene vicino ai più deboli, ai più fragili. E poi c’è la nuova avventura della web TV: la sede è quasi pronta, e penso di frequentarla spesso. Magari mi iscriverò al circolo. Vedremo. La vita non va pianificata troppo rigidamente; bisogna anche lasciare spazio alle sorprese.
La malattia c’è, e non la ignoro, ma ne frego. Ogni giorno è una sfida, ma è anche un’opportunità per ricordarmi che sono forte. Gestisco le terapie con metodo e cerco di mantenere la calma, anche quando ansia e stress provano a mettermi alla prova. La mia Fede mi sostiene, e oggi, più che mai, sento di vivere in modo autentico.
Stasera mi guarderò in tv il concerto di Vasco Rossi. Ricordo quello visto con mio Padre nel 2017. Non era un fan di Vasco, ma una sera, quando lo trasmettevano in tv, gli chiesi perché ci tenesse tanto a guardarlo. Mi rispose: “Perché piace a te e ce lo guardiamo insieme.” Quella risposta racchiude tutto ciò di cui ho bisogno: qualcuno che voglia fare qualcosa con te, non per calcolo, ma solo per il piacere di stare insieme. Un rapporto sincero, privo di macchinazioni. È questo che cerco nella vita, e quando accade, spero che rimanga così per sempre.
Sono matto, e forse è proprio questa follia che mi rende più naturale sognare. Ho ancora tanto da sognare e tante emozioni da vivere, e voglio farlo con il cuore aperto. Voglio prendere tutto ciò che la vita ha da offrirmi e viverla oltre il limite, come ho sempre fatto, ora non troppo però, ma quel tanto che basta, quel qualcosa in più … perché ogni giorno è un’opportunità per rinascere, ogni giorno per me è il 28!