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Il fenomeno del phubbing

Il “phubbing”, fenomeno sempre più diffuso nell’era digitale, descrive l’atto di ignorare chi ci sta attorno per concentrarci sul nostro smartphone. Questa tendenza a snobbare le interazioni faccia a faccia a favore di quelle virtuali sta diventando un’abitudine sociale, ma non è priva di conseguenze.

Il termine “phubbing” combina le parole inglesi “phone” (telefono) e “snubbing” (snobbare). Si riferisce alla pratica di prestare attenzione al proprio cellulare piuttosto che alle persone presenti, un comportamento che può essere sperimentato sia come vittima sia come artefice.

Il phubbing può avere effetti negativi sulle relazioni interpersonali, inclusi i rapporti romantici e la dinamica familiare. Il tempo trascorso sullo smartphone può causare nei bambini la sensazione di essere trascurati dai genitori. Gli studi hanno esaminato gli effetti del phubbing, evidenziandone i risvolti negativi.

Il phubbing può derivare da un disturbo dell’autocontrollo o da un comportamento compulsivo, specialmente nei giovani. Una ricerca del 2019 ha svelato che nonostante il phubbing sia considerato irrispettoso, è tollerato socialmente. Il concetto di “acrasia digitale” descrive la difficoltà di resistere alla tentazione di controllare il cellulare.

La paura di perdere informazioni o interazioni sociali, nota come FoMO (Fear of Missing Out), è una delle ragioni che possono spingere al phubbing. Alcuni studi hanno legato questa abitudine alla presenza di ansia sociale o depressione.

Alcuni tratti di personalità, come l’instabilità emotiva o l’apertura all’esperienza, possono rendere più propensi a preferire il mondo digitale a quello reale. Inoltre, chi è spesso vittima di phubbing può a sua volta sviluppare questo comportamento.

Il phubbing è anche un segno di bassa intelligenza sociale, la capacità di interagire efficacemente con gli altri. La lettura di un libro o di una rivista, rispetto allo sfogliare il cellulare, è percepita come meno scortese perché considerata un’attività più costruttiva.

Per contrastare il phubbing, è possibile lavorare sull’aumento dell’intelligenza sociale attraverso l’ascolto attivo e la riflessione sugli errori, propri o altrui. Migliorando l’interazione con gli altri e l’empatia, si può ridurre la tentazione di distogliere l’attenzione verso i dispositivi elettronici.

Il phubbing è un fenomeno che riflette l’impatto della tecnologia sulle nostre relazioni sociali. È importante prendere coscienza di questo comportamento e lavorare sulle nostre abilità interpersonali per preservare la qualità delle nostre interazioni umane.

[È utile per tutti riconoscere il phubbing e cercare attivamente di ridurne l’incidenza, sia per il benessere personale che per quello dei nostri cari. Ricordiamoci che la presenza e l’attenzione non possono essere sostituite da nessuna tecnologia.]

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