giovedì, Dicembre 26, 2024

il Nuovo Farmaco nella SMRR

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In Italia, la sclerosi multipla colpisce oltre 137.000 pazienti e registra più di 3.600 nuovi casi ogni anno. Una svolta significativa nella gestione di questa malattia è stata recentemente introdotta grazie a Ozanimod, un nuovo farmaco orale che ha dimostrato di prevenire l’atrofia cerebrale e ridurre la perdita di volume cerebrale del 30% rispetto all’interferone Beta 1a.

Durante una conferenza stampa virtuale, con la partecipazione di esperti italiani, è stato sottolineato che Ozanimod può limitare danni d’organo irreversibili e ridurre la disabilità. La sclerosi multipla è una patologia autoimmune che attacca la guaina mielinica dei nervi e può portare a deficit cognitivi a causa dell’atrofia cerebrale. Il trattamento precoce con farmaci efficaci è quindi fondamentale.

Matilde Inglese, responsabile del Centro Sclerosi Multipla dell’Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova, ha evidenziato l’importanza di agire precocemente contro l’atrofia cerebrale per ottenere benefici significativi sia in termini clinici che di riduzione della disabilità motoria e cognitiva. Roberta Lanzillo dell’Università Federico II di Napoli ha specificato che Ozanimod è indicato per il trattamento della forma recidivante-remittente di sclerosi multipla, che rappresenta circa l’85% di tutti i casi.

Secondo una analisi dello studio Enlighten, il 47% dei pazienti con malattia recidivante ha mostrato miglioramenti clinici significativi nelle funzioni cognitive dopo un anno di trattamento. Eleonora Cocco dell’Università di Cagliari ha sottolineato il buon profilo di efficacia e sicurezza nel lungo termine di Ozanimod. Dati a otto anni di trattamento indicano che il 76% dei pazienti è libero da progressione della disabilità.

Ozanimod agisce modulando la risposta immunitaria e interagendo con i ricettori della Sfingosina 1-Fosfato, agendo sugli isotipi più implicati nella modulazione della risposta immunitaria e nella riparazione del danno mielinico.

Le infezioni respiratorie sono risultate più comuni nei pazienti più giovani, mentre le infezioni del tratto urinario e altri sintomi emergenti dal trattamento sono diventati comuni nei pazienti più anziani. Nonostante alcune preoccupazioni, non sono emersi nuovi segnali di sicurezza durante lo studio di estensione aperto di DAYBREAK.

Il trattamento a lungo termine con Ozanimod offre quindi un’opzione promettente per la gestione della sclerosi multipla, specialmente nelle fasi recidivanti-remittenti, con un profilo di sicurezza e efficacia che ne sostiene l’uso prolungato.

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