La trama segue le vicende di Gaetano, interpretato da Troisi stesso, un giovane napoletano che decide di trasferirsi a Firenze per sfuggire all’oppressione della famiglia e cercare nuove opportunità. Il film è un viaggio interiore che esplora temi universali come l’amore, l’amicizia, la ricerca di sé e l’impatto delle radici culturali sulla formazione dell’identità personale. Gaetano, con il suo approccio naïf e riflessivo alla vita, diventa il simbolo di una generazione in bilico tra tradizione e modernità.
Il successo di “Ricomincio da Tre” risiede nella capacità di Troisi di combinare l’umorismo con momenti di profonda introspezione. Le sue battute, spesso impregnate di un sottile sarcasmo, si fondono con momenti di dolce malinconia, creando un equilibrio perfetto che colpisce il cuore dello spettatore. La semplicità narrativa si accompagna a un’analisi acuta dei sentimenti e delle paure umane, facendo del film un’opera senza tempo.
La sceneggiatura, co-scritta da Troisi, si distingue per la sua naturalezza e spontaneità, con dialoghi che sembrano catturare l’essenza stessa del vivere quotidiano. La regia, pur essendo tecnicamente semplice, risalta la natura genuina del film e la forza delle sue tematiche.
“Ricomincio da Tre” non è solo un film, ma un vero e proprio affresco sociale e culturale. Attraverso la figura di Gaetano, Troisi ci invita a riflettere sulla nostra identità, sui nostri sogni e sulle nostre radici, dimostrando come a volte sia necessario partire, per poi ritrovare se stessi. Questo film rimane un classico intramontabile, un’opera che continua a parlare alle nuove generazioni con la stessa intensità e freschezza di quando è stato realizzato.