Fattori di rischio
Molti fattori contribuiscono al rischio di sviluppare la SM, tra cui la genetica, il fumo, la carenza di vitamina D e le infezioni virali. L’ambiente e lo stile di vita giocano ruoli significativi nell’esacerbazione dei sintomi o nella progressione della malattia.
Trattamenti attuali
La terapia attuale mira a prevenire danni alla mielina e agli assoni, intervenendo tempestivamente dopo il primo attacco di malattia.
Farmaci a lungo termine:
- Iniettabili (intramuscolare e endovenoso): Avonex, Betaseron, Copaxone, Lemtrada, Ocrevus, ecc.
- Orali: Aubagio, Gilenya, Mayzent, Tecfidera, Mavenclad.
Farmaci a breve termine:
- Gli steroidi come il metilprednisolone sono usati per trattare le ricadute acute.
Terapie non farmacologiche:
- Riabilitazione
- Fisioterapia
- Terapia occupazionale
- Logopedia
- Reinserimento sociale
- Supporto psicologico
Impatto psicologico
La diagnosi di SM può avere effetti devastanti sull’aspetto psicologico dei pazienti. L’incertezza riguardo alla progressione della malattia, la paura della disabilità e la gestione dei sintomi possono causare ansia e depressione. Un supporto psicologico adeguato è essenziale per aiutare i pazienti e le loro famiglie a fronteggiare la malattia.
Casi di successo
Ci sono numerosi racconti di pazienti che, grazie ai trattamenti attuali, hanno mantenuto un’elevata qualità di vita e hanno gestito efficacemente i sintomi. Questi casi sono fonte di speranza e ispirazione per la comunità SM.
Storia della SM
La SM è stata identificata per la prima volta nel 19° secolo. Da allora, si sono susseguite molteplici scoperte che hanno portato alla comprensione attuale della malattia e allo sviluppo di nuovi trattamenti.
Terapie future
La ricerca continua e si spera che porti a trattamenti più efficaci e con minori effetti collaterali. Tra le terapie sperimentali attualmente in studio, alcune promettono di agire specificamente sui meccanismi patogenetici della malattia, offrendo nuove speranze:
- Farmaci mirati alla fase Recidivante-Remittente, Secondariamente Progressiva e Primariamente Progressiva
- Approcci innovativi per la rimielinizzazione e la neuroprotezione, come Temelimab, Ibudilast, Clemastina e Metformina.
Il futuro della SM sembra orientato verso trattamenti personalizzati, mirati a ridurre l’attività della malattia e migliorare la riparazione del tessuto nervoso, così da rallentare, e sperabilmente un giorno fermare, il corso della malattia.
I ricercatori di tutto il mondo stanno studiando nuovi approcci alla malattia per ottenere farmaci sempre più efficaci, con minori effetti collaterali.
A tal proposito, l’AISM ha fatto un elenco delle principali terapie in sperimentazione, divise sulla base dei meccanismi di azione che le caratterizzano. Per la Sclerosi multipla Recidivante-Remittente la ricerca presenta farmaci come: ATX MS 1467 (fase II) Diroximel fumarato (ALKS 8700) (AIFA) Evobrutinib (fase III) Fenebrutinib (III) Ixazomib (I) Tolebrutinib (fase III) Ublituximab (fase III) Sclerosi multipla Secondariamente Progressiva: Cladribina (II) Ibudilast (fase II) Ixazomib (I) Masitinib (fase III) MD1003 (Biotin) (fase III) Simvastatina (fase III) Tolebrutinib (fase III) Sclerosi multipla Primariamente Progressiva: Cladribina (II) Fenebrutinib (III) MD1003 (Biotin) (fase III) Masitinib (fase III) Ibudilast (fase II) Ocrelizumab (fase III) Tolebrutinib (fase III) Rimielinizzazione/Neuroprotezione: Temelimab (fase II) Ibudilast (fase II) Clemastina (fase II) Metformina (II)