Uno degli aspetti più rilevanti di questo decreto è stato l’abbassamento dell’età minima a cui possono essere applicate misure come il Daspo urbano, portandola a soli 14 anni. Questa rappresenta una mossa significativa per migliorare l’efficacia nel contrasto della criminalità minorile. Consentire alle autorità di intervenire a un’età più giovane quando i giovani commettono reati o mostrano comportamenti antisociali è una risposta diretta e tempestiva.
Inoltre, il decreto prevede sanzioni più severe per i genitori di giovani che non rispettano le norme. Questo enfatizza quanto sia cruciale coinvolgere le famiglie nell’educazione e nella responsabilizzazione dei propri figli, promuovendo una maggiore consapevolezza genitoriale.
Un’altra innovazione degna di nota riguarda l’utilizzo della custodia cautelare. Prima dell’entrata in vigore del decreto, la custodia cautelare poteva essere applicata solo per reati che comportavano pene detentive di almeno nove anni. Questa soglia è stata ora abbassata a sei anni. Questo cambiamento permetterà alle autorità di trattenere in custodia preventiva i giovani responsabili di gravi reati, riducendo così il rischio di recidiva.
Inoltre, il decreto offre al questore la facoltà di imporre restrizioni sull’uso dei telefoni cellulari per i minori per determinati periodi. Questa misura mira a limitare la comunicazione tra giovani coinvolti in attività criminali e a prevenire che vengano influenzati da fattori esterni negativi attraverso i dispositivi mobili.